Perchè riascoltando la nostra voce registrata ci sembra diversa?
categorie: altro
E’ una domanda che si è posto ogniuno di noi, quando per la prima volta ha avuto l’opportunità di riascoltare la propria voce registrata.
Il primo commento è: “ma.. questo non sono io, non è affatto la mia voce“. Naturale, non è la nostra voce.
O meglio… è la nostra voce, ma non come siamo abituati ad ascoltarla.Di questo si parla anche nel film Radio Freccia, di Luciano Ligabue e con Stefano Accorsi.
Ciò che noi sentiamo della nostra voce, non è il suono puro. Le nostre orecchie percepiscono il suono emesso dal nostro apparato fonatorio come combinazione di due fattori: onde sonore diffuse nell’aria e onde sonore indotte, all’interno della scatola cranica.
E dunque quando noi parliamo in maniera naturale la nostra voce ci giunge non solo dall’aria che abbiamo compresso e rarefatto emettendo un suono, ma anche dalle vibrazioni interne alla nostra scatola cranica, che funge come piccola cassa di risonanza.
Queste ultime hanno un suono generalmente molto profondo, che si mischia appunto con quello emesso muovendo l’aria.
Così, ascoltando la nostra voce registrata (quindi catturata esclusivamente attraverso l’aria) ci sembrerà diversa dalla nostra voce, sarà più scarica di frequenze basse, e con un timbro che non ci aspettavamo.
La voce che sentiamo delle persone che ci stanno intorno è la voce nella sua forma pura, ciò che sentiamo della nostra è la somma del suono indotto dalle ossa dellta testa e dalle vibrazioni dell’aria.
